Solo un'impresa e un lavoratore autonomo su tre, oggi, è «affidabile» agli occhi del fisco italiano, e può ambire a godere dei vantaggi previsti dal sistema premiale collegato ai nuovi Indicatori sintetici di affidabilità fiscale (Isa). Dei 3,6 milioni di contribuenti cui si applicheranno gli Isa, solo 700 mila otterrebbe un 9 nella nuova pagella fiscale dell'imprenditore; il 40% di quei 3,6 mln, invece, oggi, avrebbe una pagella inferiore al 6, e quindi sarebbe costretta ad «adeguare» i propri parametri reddituali a quelli definiti dall'amministrazione finanziaria, per poter avere una «pagella» migliore ed evitare così di entrare nella lista dei soggetti da sottoporre ad accertamento. A illustrare i numeri e le prospettive dei nuovi Isa, che dal primo gennaio hanno mandato in cantina gli Studi di settore, è stato ieri, il direttore dell'Agenzia delle entrate, Antonino Maggiore, che ha organizzato, assieme a Sose e Sogei, una giornata di studio con categorie professionali e imprese, per spiegare le novità e sciogliere i primi dubbi. «Siamo andati un po' lunghi con i tempi del software», ha detto Maggiore, giustificando il ritardo nella messa a disposizione del software sugli Isa avvenuta solo il 10 giugno. «Per fare bene le cose è stato bene avere più tempo», ha detto Maggiore, che applaude anche alla proroga dei termini di versamento, al 30 settembre, che il parlamento sta per deliberare con il dl crescita. «Siamo favorevoli alla proroga, anche perché ci vuole il giusto clima di serenità, tra gli operatori, per poter prendere dimestichezza con il nuovo strumento». L'Agenzia delle entrate ha reso disponibile da ieri anche delle Linee guida per aiutare i professionisti a capire meglio lo strumento. Che ribalta completamente il modo di rapportarsi del fisco con il contribuente: gli Indicatori consentiranno a imprese e lavoratori autonomi di valutare autonomamente la propria posizione e di verificare il proprio grado di affidabilità fiscale, su una scala di valori che va da 1 a 10. Per i contibuenti che risulteranno «affidabili», cioè che avranno da 6 in su, sono previsti dei benefici premiali (esempio, riduzione di un anno dei termini per l'accertamento dei redditi di impresa e di lavoro autonomo e dell'Iva); quelli sotto il 6, invece, avranno la possibilità di «risalire» di voto attraverso un adeguamento spontaneo, correggendo, se necessario, i propri dati contabili. D'altronde il fisco, oggi, ha molte banche dati cui poter attingere i propri dati, come ha spiegato l'ad di Sogei, Andrea Quacivi, che ha anche anticipato che le fatture elettroniche sono arrivate a quota 930 milioni, e che l'obiettivo 1 miliardo è dietro l'angolo. Tra le novità annunciate da Paolo Valerio Barbantini, capo divisione contribuenti dell'Agenzia delle entrate, e da Danilo Ballanti, responsabile Isa di Sose, ci sono, la scomparsa del quadro Isa dei professionisti del quadro C (il fisco utilizzerà il quadro RE della dichiarazione dei redditi) e l'arrivo, da settembre, in aggiunta agli Isa, di tre report su andamento del settore economico d'appartenenza, su affidabilità di settore e su affidabilità personale, con riferimento agli anni passati.

Roberto Miliacca – 21 giugno 2019 – tratto da Italia Oggi

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