La buona notizia è la ripresa della domanda interna. Ce ne sarà bisogno, perché oltreconfine (e questa è la nota meno lieta) i segnali di instabilità si amplificano.Nella “pioggia” odierna di dati Istat a spiccare è senza dubbio la ritrovata forza della domanda interna per la manifattura nazionale, visibile nei numeri di luglio per fatturato e ordini dell’industria.

Bene i ricavi, ordini boom
La corsa dell’auto infatti spinge i ricavi delle imprese, in crescita a luglio del 2,3% su base annua, terzo rialzo mensile consecutivo. Determinante (+4,2%) ancora una volta la spinta dell’export anche se ora si vedono segnali interessanti anche sul mercato interno (+1,2%). La spinta delle immatricolazioni di quattro ruote e delle vendite estere di auto è ancora più evidente per gli ordini, in crescita del 10,4%, con uno scatto inedito, di oltre 14 punti, sul mercato interno. Scorrendo l’elenco dei settori si nota infatti una netta divaricazione delle performance, con i mezzi di trasporto a crescere di 22 punti nei ricavi (+33,4% per l’auto), di oltre 60 per le nuove commesse. Segnali positivi,anche se nettamente inferiori, anche per farmaceutica ed elettronica mentre altrove i risultati sono decisamente più magri, con marginali segni meno per metallurgia e legno, un calo di quattro punti per l’elettronica. È ancora dunque una ripresa non corale, anche se i numeri del 2015, con il passare dei mesi, migliorano progressivamente: da gennaio a luglio i ricavi delle imprese crescono di quasi un punto, performance che tuttavia triplica escludendo dal calcolo l’energia, appesantita dalla discesa dei listini. Luglio è invece deludente nella velocità di breve termine, con un confronto negativo rispetto al mese precedente (-1,1%), per oltre la metà determinato però dalla discesa degli incassi nell’energia. Il dato più confortante è certamente quello degli ordini, in crescita tra gennaio e luglio del 4,2%, con il mercato interno (in crescita da sei mesi consecutivi) a guidare per una volta la rimonta. È il risveglio della domanda interna, il tassello finora mancante per poter parlare davvero di ripresa. 

Il tweet di Renzi: #italiariparte #ciaogufi
«Gli ordini a luglio 2015 aumentano del 10,4% in un anno. Quelli interni aumentano del 14% #italiariparte #ciaogufi». Lo ha scritto su Twitter il premier Matteo Renzi, celebrando l'aumento degli ordinativi dell'industria.

Consumi in risalita
Buone nuove anche dal lato delle vendite al dettaglio, che a luglio hanno fatto segnare un aumento in valore dello 0,4% congiunturale (indice destagionalizzato) e dell'1,7% tendenziale (indice grezzo), mantenendo un ritmo di crescita analogo a quello registrato il mese precedente.

La Cina (purtroppo) è vicina
Anche se agosto è il mese meno significativo per l’export nazionale (il 60% dei volumi rispetto a luglio), vedere nel mese un arretramento del 3,4% non è certo una buona notizia, anche se la frenata si ridimensiona parecchio (-1,2%) se si depura il dato dall’energia. Spicca, in particolare, la caduta di oltre nove punti per la Cina, forse il primo segno concreto per la nostra economia del rallentamento in atto a Pechino. Che però nel mese è in buona compagnia, considerando che la riduzione dell’export tricolore è visibile anche in Turchia e Medio Oriente. Oltre che in Russia (-16,1%), dove però rispetto alla performance dei primi sette mesi dell’anno i risultati paiono decisamente meno cupi. E tuttavia - rimarca l’Istat - Mosca in otto mesi ha sottratto alla crescita nazionale dell’export extra-Ue ben 1,5 punti percentuali. Discorso opposto per Washington, che resta la principale locomotiva del made in Italy, in crescita di 13 punti nel mese, di oltre 25 dall’inizio dell’anno. Ed è qui - nelle vendite dirette oltreatlantico, in gran parte legate all’auto - che si “spiega” oltre il 75% dell’aumento tendenziale del nostro export extra-Ue, pari al 5,6% tra gennaio e agosto. Scenario migliore dal lato degli acquisti, in calo solo per effetto dell’energia, mentre nella manifattura la crescita delle importazioni è di oltre il 10%. Beni di consumo durevole e strumentali trainano la ripresa, segnalando ancora una volta la ritrovata forza della domanda interna. Dopo molti mesi l’avanzo commerciale segna un lieve ripiegamento, scendendo a 1,5 miliardi (dagli 1,7 di agosto 2014) anche se il progresso dall’inizio dell’anno resta ampio.

Luca Orlando - 25 settembre 2015 – tratto da sole24ore.com

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