Istituire l'albo nazionale dei pizzaioli professionisti per "dare giustizia" a quanti svolgono questa professione, che riguarda uno dei settori del made in Italy più conosciuto al mondo e che rappresenta circa il 50% del fatturato della ristorazione. E questo forti anche della candidatura della pizza a patrimonio dell'Unesco. Lo propongono 22 senatori di centrodestra, Forza Italia in primis, ma anche Lega, Cor e Ncd. Primo firmatario è il senatore FI Bartolomeo Amidei, relatrice in commissione industria la senatrice di Forza Italia Paola Pelino, che lo hanno presentato oggi in una affollata conferenza stampa, sostenuti da diversi rappresentanti delle associazioni di categoria. Il progetto vuole sanare un vuoto legislativo prevedendo il riconoscimento della qualifica di pizzaiolo - oggi un 'lavoratore fantasma' si legge nella relazione che accompagna il ddl - e istituendo l'albo nazionale dei pizzaioli professionisti. Nove articoli, in tutto, con i quali si disciplinano, in modo puntuale, anche i requisiti per ottenere il diploma di qualifica, previo superamento di un esame teorico e pratico: la frequenza di un corso di almeno 120 ore presso una delle associazioni nazionali che dovranno essere riconosciute con provvedimento del ministro per lo sviluppo economico. E più nello specifico, 40 ore di pratica di laboratorio, trenta ore di lingua straniera, venti ore di scienza dell'alimentazione, trenta ore di igiene e somministrazione degli alimenti. Il diploma avrà validità quinquennale, al termine del quale segue un corso di aggiornamento. "Per mettere in evidenza una buona pizza ci vuole una buona conoscenza di cucina e la pizza e' una delle eccellenze italiane", ha sottolineato Antonio Pace presidente dell'Associazione Verace Pizza Napoletana nella conferenza stampa in cui non sono mancati cenni ai riconoscimenti che il prodotto italiano ha in tutto il mondo.   "Vogliamo una certificazione forte di questa arte", ha sottolineato Franco Venni dell'associazione consumatori, una certificazione che indica "che ci sono anche controlli", ha aggiunto. La non regolamentazione "ha portato alla liberalizzazione della professione e agli improvvisatori", ha detto Maria Teresa Bandera direttore generale di Apes.
"L'artigiano ha fatto la storia di Italia nel mondo" ha ricordato Paola Pelino annunciando che il ddl è già calendarizzato in commissione Industria.

21 giugno 2016 – tratto da Italia Oggi

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