Sono entrate in vigore oggi nuove regole comunitarie che faciliteranno il recupero dei crediti societari da parte delle aziende, in particolare di quelle più piccole. Tra le altre cose, le magistrature nazionali possono ora emettere Ordini europei di preservazione del conto che sono validi in tutti i paesi dell'Unione. Ogni anno, secondo i dati della Commissione europea, le piccole e medie imprese si lasciano sfuggire crediti per circa 600 milioni di euro.

«Da ex impreditrice – ha detto in un comunicato la commissaria alla Giustizia Vera Jourova – so bene quanto fatture non pagate possano pesare sui conti di una azienda. In particolare, le piccole aziende non possono permettersi il sostegno legale necessario per recuperare i loro crediti. Grazie all'Ordine europeo di preservazione del conto, società e cittadini potranno recuperare denaro all'estero chiedendo che il loro credito sia congelato nel conto corrente del debitore».

Sono circa un milione le piccole e medie imprese europee che sono costrette a fare i conti con mancati pagamenti a livello internazionale. Il nuovo strumento comunitario (noto con l'acronimo inglese EAPO) prevede che nel caso di mancati pagamenti una società possa rivolgersi alla magistratura del paese del debitore, la quale dopo avere verificato il rispetto di una serie di condizioni potrà emettere un ordine valido in tutto il territorio dell'Unione, salvo il Regno Unito e la Danimarca.

La decisione giudiziaria deve giungere entro 10 giorni dalla richiesta e costringerà le autorità nazionali del paese in cui il debitore ha la propria banca di congelare sul conto corrente di quest'ultimo la somma non pagata in modo da poter garantire il pagamento. Il breve termine di 10 giorni deve servire ad evitare che la società debitrice sposti denaro da una banca all'altra o da un paese all'altro pur di evitare l'obbligo di pagare il proprio debito nei confronti della controparte. 

«Il recupero del denaro sarà più rapido, meno costoso, e più efficiente», ha spiegato Bruxelles in un comunicato. L'obiettivo è di garantire alle società europea una sola procedura e formulari standard in tutti i paesi dell'Unione.

«Poiché vi è una sola procedura da seguire – spiega l'esecutivo comunitario – i costi legali saranno limitati». Alla società creditrice basterà informare la magistratura locale del nome del debitore e della sua banca. Non sarà necessario precisare le coordinate del conto corrente.

Attualmente, una società può certamente rivolgersi alle autorità nazionali del paese del debitore per ottenere lo stesso risultato, ma con evidenti costi legali per aziende che spesso non conoscono la legislazione locale. Le nuove regole prevedono inoltre che la società debitrice non venga informata dalla magistratura del fatto che il suo conto bancario è in procinto di essere bloccato, sempre per evitare che l'azienda trasferisca denaro all'estero o in un altro istituto di credito.

Beda Romano - 18 gennaio 2017 – tratto da sole24ore.com

Altre notizie