Una risposta all’allarme lanciato martedì scorso dalle imprese. La paradossale vicenda della norma di raccordo tra Fisco e bilanci finalmente trova un veicolo legislativo. Sarà la conversione del decreto Milleproroghe a ospitare una disposizione che darà maggiori certezze a oltre un milione di aziende e consentirà così di determinare le imposte dirette e l’Irap dovuta. Ad annunciarlo è stato il viceministro, Luigi Casero, durante l’intervento a Telefisco 2017. «Presenteremo un emendamento che permetterà di avere un rapporto - ha spiegato - tra bilancio civilistico e bilancio fiscale. Non si è riuscito per motivi tecnici a inserirlo nella legge di bilancio ma penso che nel Milleproroghe riusciremo a risolvere questa necessità». Ed è stato di parola. Nel pomeriggio di ieri il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha deposito l’atteso emendamento che prevede il rinvio di 15 giorni dei termini per la trasmissione delle dichiarazioni Ires e Irap proprio per agevolare le imprese alle prese con la riforma dei bilanci in vigore per l’esercizio 2016. Con il mini-rinvio la dichiarazione Ires e Irap, per effetto del calendario di quest’anno, slitta al 16 ottobre.

Sulla norma si è spesa molto anche l’agenzia delle Entrate, come riconosciuto dal direttore Rossella Orlandi, che l’ha definita «un intervento tecnico assolutamente necessario» in grado di aiutare «le imprese per la chiusura dei bilanci e per la presentazione delle dichiarazioni».

I bilanci non sono l’unico fronte caldo su cui si profila una modifica. L’altra questione molto sentita da professionisti e imprese è quella delle nuove comunicazioni Iva. Nulla cambierà sulla trismestralità di invio dei dati delle liquidazioni mentre - con molta probabilità già nell’iter di conversione del Milleproroghe, ripescando un emendamento della maggioranza - si va verso due sole trasmissione per il 2017 delle informazioni relative alle fatture emesse e ricevute. Il primo termine dovrebbe essere posticipato al 18 settembre, anche in questo caso per effetto del calendario 2017 in quanto la nuova data del 16 cade di sabato, mentre per il secondo semestre l’appuntamento viene indicato «entro il mese di febbraio 2018». «L’emendamento parlamentare è già stato depositato in questi giorni - ha precisato ancora il viceministro - quindi, per il 2017 l’obbligo diventa semestrale mentre per il 2018 può darsi anche che ritorni annuale».

Proprio partendo da questo punto, Casero, il direttore delle Entrate, Rossella Orlandi, e il neopresidente dei commercialisti, Massimo Miani, hanno gettato le basi per far ripartire il confronto sul tema delle semplificazioni. «I dati richiesti con la comunicazioni Iva non sono utili solo all’amministrazione - ha messo in risalto il direttore dell’Agenzia - ma le informazioni saranno rifornite al contribuente e al professionista che li assiste: questo incrocio permette di capire ai diretti interessati se ci sono errori o disallineamenti. Useremo questi dati per sollecitazioni sono nei casi di evidenti disallineamenti. Un altro snodo fondamentale passerà dalla modifica degli studi di settore nei nuovi indici: un percorso appena iniziato, in cui abbiamo già eliminato il 25% dei dati. Spero di eliminarne il 50%». Per evidenziare come il rapporto tra Fisco e contribuenti stia cambiando, Orlandi ha anche fornito alcuni dati sugli interpelli: «Per quelli in materia di società non operative e di società in perdita sistemica, siamo passati da circa 9.700 a 2.600 quest'anno». Un trend prodotto dalla facoltatività di alcune istanze in seguito alle modifiche intervenute con l’attuazione della delega fiscale. Ma più in generale «lo strumento dell’interpello è utilizzato in modo più fisiologico».

Tornando, invece, agli studi di settore che dal prossimo anno d’imposta saranno sostituiti dagli indicatori di compliance, il viceministro Casero ha fatto presente che l’iter sta andando avanti con la Sose e «nel giro di un mese potrà essere presentata una road map con i tempi di questa riforma che riteniamo fondamentale per le politiche fiscali del Paese».

Da Massimo Miani è arrivata la richiesta di coinvolgere i commercialisti al processo di creazione delle norme: «Se partecipassimo prima visto che siamo gli operatori chiamati ad applicare le norme, sarebbe più semplice per tutti e risparmieremmo molti oneri successivi» (per ulteriori dettagli si rinvia all’intervista nella pagina successiva). Proposta su cui è arrivata un’apertura da parte di Casero: «siamo apertissimi al dialogo e vediamo di renderlo operativa». A stretto giro sarà avviato un nuovo tavolo di confronto.

Marco Mobili/Giovanni Parente - 3 febbraio 2017 – tratto da sole24ore.com

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