Un tax planning in famiglia. La legge di Bilancio apre alla possibilità di “muoversi” a partire dal 2017 tra diversi tipi di agevolazioni o quanto meno di aiuti per chi sta per avere un figlio, per chi lo ha avuto da poco e deve iscriverlo al nido o ancora per chi lo ha avuto già da qualche anno e frequenta già la scuola.

Il premio alla nascita si sostanzia in un contributo di 800 euro che la neomamma può chiedere a partire dal settimo mese di gravidanza o all'adozione del bambino. 

La richiesta andrà presentata all'Inps e l'assegno spetta in un'unica soluzione. Di fatto, si tratta di un contributo esentasse perché l'importo erogato non concorrerà alla formazione del reddito complessivo. Se alla mamma spetterà un contributo economico, il padre lavoratore dipendente potrà continuare a sfruttare un congedo obbligatorio. Per il 2017 vengono confermati i due giorni (così come era stato previsto per l'anno in corso) da utilizzare entro cinque mesi dalla nascita del bambino. Nel 2018, invece, il numero dei giorni raddoppia e sale a quattro, con la chance di aggiungere un giorno ulteriore da prendere in accordo con la madre e da scalare dal monte spettante a quest'ultima.

Per chi un figlio lo ha già avuto ci sono due misure da pesare con attenzione: il buono nido di nuova istituzione e il voucher asili nido che, invece, viene rifinanziato per il 2017 e per il 2018. Nel primo caso, si tratta di un contributo previsto a regime e concesso a partire dal 2017 per il pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido. A disposizione ci sono 144 milioni di euro per il 2017, 250 milioni per il 2018 e 300 milioni per il 2019, per poi proseguire a regime con l'autorizzazione di complessivi 330 milioni di euro annui a partire dal 2020.

Il contributo ammonta a 1.000 euro su base annua, corrisposti in 11 mensilità (all'incirca poco meno di 91 euro mensili). Anche in questo caso sarà l'Inps a erogarlo al genitore che ne faccia richiesta presentando documentazione idonea a dimostrare l'iscrizione in strutture pubbliche o private e il pagamento della retta. Avranno diritto all'assegno i genitori di neonati dal 2016 e potrà essere percepito per un massimo di un triennio in quanto riguarda i bambini da 0 a 3 anni. 

Il perimetro di applicazione è stato esteso nel corso dell'approvazione della legge di bilancio alla Camera (al Senato il testo è stato di fatto “blindato” per via della crisi di governo postreferendaria) anche al supporto presso la propria abitazione in favore dei bambini al di sotto dei tre anni affetti da gravi patologie croniche. Per capire esattamente quali saranno le modalità di richiesta bisognerà attendere il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) da adottare entro la fine del mese di gennaio. Di sicuro ci sono già le incompatibilità. Il buono asili nido non consente di sfruttare la detrazione fiscale del 19% per le spese documentate di iscrizione in asili nido sostenute dai genitori fino a un massimo di 632 euro. E c'è anche un'altra preclusione. Il nuovo buono, infatti, non è cumulabile con il voucher asili nido o baby-sitting già introdotto in sostituzione, anche parziale, del congedo parentale a favore della madre lavoratrice e rifinanziato sia per il 2017 sia per il 2018 tanto per le dipendenti che per le autonome. Nello specifico, il contributo ammonta a 600 euro mensili per un periodo complessivo non superiore a sei mesi (tre mesi se iscritta alla gestione separata e in quota riproporzionata se part-time).

Qualora il bambino sia un po' più grande, ci sarà la possibilità di calcolare su un importo più alto la detrazione per la frequenza di scuole dell'infanzia, scuole del primo ciclo di istruzione e scuole secondarie di secondo grado. Aumenta, infatti, da 400 euro a 564 euro per il 2016, 717 euro per il 2017, 786 euro per il 2018 fino ad arrivare a 800 euro dal 2019 l’importo massimo per alunno o studente su cui spetta lo sconto fiscale del 19% dell’Irpef dovuta.

C'è poi anche il capitolo casa . Sono state prolungate di un anno delle detrazioni in formato maxi per ristrutturazioni (50%) e risparmio energetico (65%) mentre seguono altre “scadenze” e altre percentuali sia il beneficio nei condomini che i sismabonus. Nel caso della detrazione per l'acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici (50% ma pur sempre “agganciata” ai lavori in casa) c'è da registrare la proroga fino al 31 dicembre 2017 mentre non è stata invece rinnovata l'agevolazione riservata alle giovani coppie under 35 che comprano casa.

Giovanni Parente - 20 dicembre 2016 – tratto da sole24ore.com

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