Avvocati penalisti, nuova astensione dalle udienze dal 12 al 16 giugno contro la riforma del processo penale. Lo ha deciso la giunta dell’Unione camere penali italiane, denunciando ancora una volta i limiti della riforma del processo penale di iniziativa governativa. “Ancora una volta», si legge in una nota dell'Ucpi, «anche con il ddl di riforma della legittima difesa e con la introduzione del reato di tortura, disattendendo le indicazione dell’avvocatura e dell’accademia – si legge nella delibera -, si sono operati interventi legislativi sulla spinta di evidenti e pericolose pulsioni populistiche ovvero ispirandosi a criteri del tutto irrazionali che introducono all’interno dell’ordinamento elementi di iniquità e di incertezza interpretativa ed applicativa”. Inoltre, l’Ucpi denuncia l’assoluta “inammissibilità dell’uso della fiducia ai fini dell’approvazione di un ddl che incide in profondità sull’intero sistema processuale e sui diritti e sulle garanzie dei cittadini. Nonostante la massiccia adesione alle precedenti astensioni – scrivono i penalisti -, l’attenzione mostrata dai media e dall’opinione pubblica alle tematiche oggetto della protesta, e nonostante le molteplici adesioni del mondo dell’accademia e le convergenti critiche sollevate da diversi esponenti della politica nei confronti della riforma, il Governo non ha tutt’ora ritenuto di dare alcun segnale di attenzione, impedendo che sul disegno di legge si sviluppi la necessaria discussione sulle molteplici questioni tuttora controverse, su riforme contrarie non solo agli interessi e ai diritti dei singoli imputati, ma anche alle legittime aspettative delle persone offese e della intera collettività, che esige, in un Paese civile moderno e democratico che i procedimenti penali abbiano una ragionevole durata e che la fase dell’accertamento dibattimentale venga posta al centro del processo penale, sottraendo la fase delle indagini preliminari all’attuale enfatizzazione e mediatizzazione, attuando e realizzando i principi del giusto processo, nel rispetto pieno delle garanzie dell’imputato e soprattutto di quelle poste a presidio del diritto inviolabile della difesa e della dignità stessa della persona, violate dalla estensione dell’istituto della partecipazione a distanza”. Devono, dunque, “essere ribadite – conclude l’Ucpi - tutte le ragioni di protesta e di contrarietà al disegno governativo indicate nelle precedenti delibere. Inoltre, poiché il Governo, nonostante le ripetute sollecitazioni ed i reiterati inviti, non ha inteso fornire alcuna risposta in ordine alla richiesta di una seria interlocuzione sui temi della riforma della giustizia posti dall’avvocatura, lo stesso deve essere nuovamente richiamato alla responsabilità politica derivante da ogni forma di compressione del dibattito politico sul ddl, che costituisce l’unica garanzia di una approfondita e meditata valutazione di una riforma che contiene al suo interno interventi normativi che non solo deprimono le garanzie del processo, violando i principi costituzionali della immediatezza e del contraddittorio, ma anche la presunzione di innocenza e il diritto alla vita, nel disprezzo dei principi costituzionali e convenzionali”. Pertanto, la Giunta Ucpi delibera l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale nei giorni 12, 13, 14, 15, 16 giugno 2017, invitando le Camere Penali territoriali ad organizzare in tali giorni manifestazioni ed eventi dedicati ai temi della riforma e del denunciato contrasto con i principi costituzionali e convenzionali della immediatezza, del contraddittorio, della presunzione di innocenza e della ragionevole durata.

25 giugno 2017 – tratto da italia oggi

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