L’agenzia delle Entrate passa all’incasso sull’Iva dichiarata e non versata. Stanno arrivando in questi giorni le lettere dell’agenzia delle Entrate che , dopo l’invito alla compliance di luglio, ora chiedono di regolarizzare la posizione. Le anomalie riscontrate emergono dal modello «Comunicazione liquidazioni periodiche Iva» presentato per il primo trimestre 2017. Chi riceve questa comunicazione può fare tre cose: pagare subito tutto, chiedere di pagare a rate ma la prima deve essere versata entro 30 giorni dalla data di ricevimento della lettera per fruire della riduzione a un terzo della sanzione, oppure fornire alle Entrate - sempre entro 30 giorni - le informazioni necessarie per spiegare l’anomalia. Il pagamento si può effettuare con il modello precompilato allegato alla comunicazione. Quest’atto - come viene anche spiegato all’interno della comunicazione inviata dalle Entrate - non è impugnabile per cui non è possibile presentare ricorso ex articolo 19, Dlgs 546/1992. Ma come siamo arrivati a queste lettere ? Tra i tanti adempimenti di quest'anno c’è l’obbligo della comunicazione delle liquidazioni periodiche Iva trimestrali, il cui termine di scadenza, a seguito di una mini – proroga, è stato allungato dal 31 maggio al 12 giugno 2017. E le lettere che stanno arrivando in questi giorni sono il risultato dell’incrocio dei dati ricevuti dalle Entrate con quel primo invio. 

La comunicazione del Fisco per chi non ha pagato l'Iva 
Le nuove comunicazioni delle liquidazioni trimestrali Iva hanno consentito all'agenzia delle Entrate di controllare se quanto dichiarato a titolo di versamento Iva dovuto, per ciascun mese del primo trimestre se contribuente mensile, o del primo trimestre 2017 se contribuente trimestrale, è stato regolarmente pagato. Ai contribuenti che non hanno eseguito il pagamento o lo hanno eseguito in misura inferiore, l'agenzia delle Entrate, nel mese di luglio ha inviato una comunicazione, cosiddetto avviso bonario, o “lettera – compliance”, per invitare il contribuente a ravvedersi e beneficiare della riduzione delle sanzioni. A distanza di circa due mesi dalla comunicazione, in mancanza di ravvedimento, l'agenzia delle Entrate ha inviato ai contribuenti inadempienti una seconda lettera. Nella lettera, che inizia con le parole “gentile contribuente”, si legge che l'agenzia delle Entrate «lo scorso mese di luglio ha segnalato, con una lettera di invito alla compliance, messa a disposizione nel suo cassetto fiscale e all'interno del servizio fatture e corrispettivi, possibili anomalie relative ai versamenti dell'Iva dovuta in base al modello “comunicazione liquidazioni periodiche Iva” presentato per il primo trimestre». Con la prima lettera, l'agenzia delle Entrate invitava il “gentile contribuente” a segnalare eventuali elementi e dati non considerati o valutati erroneamente o, in alternativa, a valersi del ravvedimento. Ciò nonostante, prosegue l'agenzia delle Entrate, dai controlli effettuati successivamente, risultano ancora versamenti omessi o carenti. In poche parole, il contribuente non può più avvalersi del ravvedimento spontaneo. Nella stessa lettera viene inoltre precisato che se il contribuente è d'accordo con i dati segnalati dal fisco, è possibile regolarizzare la posizione versando le somme dovute, entro 30 giorni dalla data in cui è stata ricevuta la comunicazione.

Federica Micardi/Tonino Morina - 28 settembre 2017 – tratto da sole24ore.com

 

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